Audace Cerignola, Pazienza: «Pronto per la C? Ce la siamo guadagnati sul campo…»
L’Audace Cerignola ha salutato la Serie D battendo il Sorrento e chiudendo con l’ennesima vittoria, la ventiseiesima del suo splendido campionato. I gialloblù nella prossima stagione giocherà in Serie C. Ora ci sarà la poule scudetto come ultimo obiettivo stagionale.
Queste le parole del tecnico Michele Pazienza: «Il campionato non era iniziato nei migliori dei modi ma credo sia finito nel migliore dei modi. Detto ciò, è stato un percorso straordinario come ho già detto cominciato due anni fa dove abbiamo messo le basi per poter fare un qualcosa di importante. Ma il fatto di prepararsi, il fatto di programmare, di organizzarsi a fare un qualcosa di importante nel calcio non è detto che ci si riesca sempre. Questi ragazzi ci sono riusciti, lo hanno fatto in una maniera strepitosa, andando a lavorare giorno per giorno, dal primo di ritiro fino fino ad oggi e io sono sicuro che lo faranno anche nei prossimi giorni nella preparazione alla poule scudetto. Perché ho avuto la fortuna e il piacere e l’onore di di avere tra le mani una squadra eh importante oltre che dai valori tecnici che dai valori calcistici ma anche dai valori umani importanti. Quando mi si dice che questa stagione non era sicuramente iniziata nel migliore dei modi, è lì che ho avuto la possibilità di di capire, di percepire che tipo di di giocatori avessi di fronte e lì è stata una piacevole sorpresa perché perché ho ho imparato a conoscere i giocatori che avevo, attraverso l’umiltà, la disponibilità, la la dedizione che ci hanno messo nel rimettere il percorso nella giusta prospettiva e metterci la faccia nell’assumersi le proprie responsabilità. E questo non è non è da tutti. Loro lo hanno fatto ed è giusto che oggi raccolgano tutti i meriti di tutto il percorso e dei risultati ottenuti che si vada dall’imbattibilità, gol fatti, dalla miglior difesa. da tutto ciò che che c’è stato in questa stagione di positivo. È merito loro, dal capocannoniere, Malcore, dal pallone d’oro, sono tutti risultati che questi ragazzi hanno meritato ampiamente sul campo e che credo sia doveroso rammentarlo sempre in ogni circostanza, in ogni situazione, in ogni momento in cui c’è la possibilità di poterlo fare. Pronto per la serie C? Beh io e il mio staff stiamo lavorando tantissimo da da due anni per guadagnarcela sul campo e credo che ci siamo riusciti. Chiaramente continueremo a lavorare con l’obiettivo di migliorarci sempre perché come facevo da calciatore voglio riproporre la stessa mentalità anche da allenatore sia con me stesso che coi componenti che compongono il mio. E ci sarà sempre sempre qualcosa da migliorare, e questa sarà l’idea di base».
Fonte:NotiziarioCalcio.com
Brindisi, Di Costanzo: «Nel secondo tempo sono usciti gli uomini…»
Nello Di Costanzo, allenatore del Brindisi, ha commentato così la vittoria contro la Virtus Matino: «Non è la prima partita di sofferenza, con il pathos fino all’ultimo istante, faccio i complimenti al Matino che, anche se retrocesso, ci ha comunque messo in difficoltà».
Il tecnico ha continuato: «Nell’intervallo eravamo sotto ma nel secondo tempo è uscito l’essere uomini, la qualità e tutto quello che ci ha portato alla salvezza. Tre partite fa avevamo festeggiato la salvezza e poi con il ricorso del Rotonda ci siamo trovati questa spada di Damocle sul collo, siamo rimasti concentrati e nonostante lo svantaggio ci abbiamo creduto e abbiamo portato la partita a casa. Arrivare decimi è motivo di soddisfazione, ringrazio ancora i miei giocatori, lo staff, il presidente, il direttore sportivo, la comunicazione, il magazziniere e soprattutto i tifosi che ci hanno accompagnato anche in questa partita».
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Milan: Ibrahimovic tra rinnovo, scudetto e futuro
Lo svedese, dopo la partita contro il Sassuolo, ha ribadito che continuerà a giocare finché starà bene fisicamente: la situazione tra rinnovo e altre soluzioni
Fa bene Zlatan Ibrahimovic a sentirsi una divinità del calcio: questo Milan campione è anche una sua creatura. Da ieri Ibra è più che mai padrone dell’Olimpo rossonero, con file di tifosi in adorazione: un pellegrinaggio che proseguirà? “Non smetto finché non vinco con questo gruppo”, aveva annunciato in tempi non sospetti.
Da Zoff a Buffon: chi ha vinto trofei da over 40 prima di Ibrahimovic?
Campioni a 40 anni e passa. Ibra sta festeggiando uno storico scudetto negli “anta”. A ottobre toccherà quota 41. Del resto l’aveva promesso a gennaio 2020: Torno per riportare il Milan a vincere”. Prima di lui, però, ci sono riusciti in tanti. Vediamoli tutti, partendo da Marteen Stekelenburg. Premessa: il portiere compirà 40 anni a novembre, quindi ufficialmente è appena diventato campione d’Olanda mentre è ancora negli “enta”, ma ormai ci siamo. Ve lo ricordate, no? Due anni a Roma tra alti e bassi, 55 partite tra il 2011 e il 2013, prima titolare e poi riserva. Disse che l’addio di Luis Enrique l’aveva sorpreso (e infatti con lui giocava sempre…). Dopo Monaco, Southampton ed Everton, una stagione tra i pali e tre da secondo portiere, è tornato al vecchio amore: l’Ajax. L’anno scorso ha preso il posto di Onana dopo la squalifica, ora è tornato a fagli da vice. Nessuna voglia di smettere.
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Pioli centra il suo primo scudetto: “Lo dedico a mio padre”
Con elasticità e sapienza tattica ha trionfato: “Ho sempre sognato di far ballare i tifosi, scudetto meritato”
E così non è più il Normal One. O meglio, è il Normal One diventato speciale, l’allenatore che risolve e definisce la sfida fra risultatisti e giochisti, che assomma le caratteristiche degli uni e degli altri: attenzione al risultato ma anche alla qualità del gioco, senza teorie e dogmi. Il Milan è una squadra moderna, la più giovane fra quelle che hanno lottato per lo scudetto in Europa e l’età media bassa non è una medaglia qualsiasi da appuntarsi al petto: autorizza pensieri di un ciclo che può cominciare, con Pioli alla guida. Ma questo è il futuro.
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Salernitana, Nicola esulta: “Fatica e sudore”
L’allenatore della Salernitana a salvezza assicurata: “Mesi di un’intensità impressionante”. E poi scherza: “Prima o poi toccherà anche a me pagare dazio…”
Incubo sventato da una parte, dramma sportivo dall’altra, tra Salerno e Cagliari. Davide Nicola gongola, emotivamente esausto, per una nuova clamorosa salvezza. Alessandro Agostini, ex bandiera dei sardi da calciatore, accusa il colpo di un fatale 0-0 che vale la retrocessione in Serie B: “La più grande delusione della mia carriera”.
Lo specialista
—Nicola, allenatore della Salernitana, si presenta provato ed emozionato a bordocampo dopo la sonora sconfitta contro l’Udinese che è però valsa la salvezza: “È stata un’ultima partita difficile per entrambe le squadre in lotta per la salvezza. Non era facile giocare una partita del genere e l’abbiamo sentita più del dovuto”. La prestazione non è certo stata memorabile, ma il percorso dal suo arrivo a Salerno è da libri di epica classica: “Tutto quello che abbiamo…
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Milan: lo scudetto è andato a chi lo ha voluto di più
Il Milan ha fatto un capolavoro: non ha vinto chi ha speso di più, ma la squadra che ha giocato meglio e con più idee
Lo scudetto del Milan è un capolavoro. Non ha vinto chi ha speso di più, ma chi ha giocato meglio. Non ha vinto la squadra favorita, ma quella con più idee. C’è un sapore speciale a conquistare un campionato contro i pronostici. C’è soprattutto, per i rossoneri, un sapore speciale a vincere contro l’Inter, l’altra metà del cielo milanese. È lo scudetto di Pioli, bravissimo a creare una squadra non perfetta ma unita, che non ha mai perso l’equilibrio nei saliscendi di un torneo combattuto, difficile, logorante. Una miscela di esperienza e gioventù, tecnica e agonismo permeata di quella atmosfera di cui sono permeate le squadre che compiono un’impresa.
Perché questo scudetto è un’impresa: ha vinto chi ci ha creduto sempre, soprattutto chi ci ha creduto di più. L’Inter nella partita di Bologna, che doveva trasformare il sorpasso da virtuale…