Manfredonia, auguri biancazzurri!

Il girone invernale è terminato e con una giornata di anticipo è iniziata la fase di ritorno. Si conclude così un altro anno e con disponibilità e cortesia si presentano ai microfoni i tesserati del Manfredonia. 

Il primo a rilasciare dichiarazione è il mister molfettese Pasquale De Candia: “Non possiamo che essere soddisfatti di come siano andate le cose finora, ovviamente si può fare sempre meglio e lo dimostreremo dal prossimo turno. Fin dall’inizio il progetto è apparso convincente ai miei occhi e sono state avallate tutte le mie scelte, mi sento motivato. La sconfitta contro i coratini è stata costruttiva, poiché credo che un team preparato debba avere la forza di cogliere i punti fallaci di una sconfitta. Gli obiettivi non cambiano, vogliamo occupare i piani alti dei campionati dilettantistici e non perdere occasioni per accaparrarci punti. La squadra è composta da ragazzi fantastici e soprattutto rispettosi, mai nessuno a preteso nulla e ci si è dedicati tutti insieme al duro lavoro. Vivo un buon equilibrio in quest’ambiente, peccato per le difficoltà dovute dalla mancanza del campo. Tralasciando la questione onerosa, è penalizzante avere meno gente al proprio fianco ad incitarci, anche se sono veramente grato a chi ci sostiene sempre, raggiungendoci sugli spalti dove giochiamo. Spero che la fatica e i sacrifici siano ripagati con i risultati, com’è accaduto finora, non dimentichiamo che siamo finalisti di Coppa e primi in classifica in campionato, con diversi punti sulla seconda. Ci tengo a ringraziare la fazione societaria di questa squadra, tutto il settore tecnico e ovviamente i miei ragazzi, a loro e a tutta la cittadina manfredoniana auguro un buon inizio di anno nuovo ed anche ai giornalisti (ride, ndr)”.

Anche il direttore sportivo barese Fabio Moscelli risponde alle domande: ”Fin dal primo momento ero convinto che il programma sarebbe stato ottimo per qualsiasi traguardo. Un’auto funziona se tutti pezzi componenti si azionano correttamente e questa società rispecchia questa metafora, poiché ognuno ricopre il suo ruolo nel miglior modo possibile affinché si ottengano i risultati. È un peccato non godersi appieno la piazza, anche con la stampa se ne parla fino allo sfinimento, però sappiamo che non possiamo farci granché e addirittura, per tante motivazioni facilmente intuibili, questa storia è controproducente. Il presidente Di Benedetto fa di tutto per non far mancare nulla sia ai ragazzi che ai tecnici, senza omettere che al principio le promesse fatte riguardo alle concessioni dello stadio furono tante, quelle mantenute sono molto meno e ciò è un vero peccato anche per i tifosi che hanno il diritto di vedere la propria squadra in casa, a maggior ragione se si ha uno stadio così bello e capiente direttamente in città e neanche al di fuori come succede spesso. Riguardo la mia mansione, non nego che alcune volte le trattative sono state dure, soprattutto quelle facenti parte gli scorsi addii. Auguro il meglio ai ragazzi che ci hanno salutato e tutti noi li ringraziamo di tutto. I vari accordi sono stati presi con il beneplacito del mister e ogni confronto è stato costruttivo, solo così si può organizzare un percorso che miri al complimento dell’impresa. Auguro ai ragazzi, alla società e alla cittadina manfredoniana un buon anno”.

Seppur timidamente e un po’ in ritardo con i tempi, anche il giovanissimo (appena 18enne) braccetto destro barese, Fabio Magaletti fa una chiacchierata con la sottoscritta: ”All’inizio ho avuto un po’ difficoltà nell’esprimermi soprattutto in campo, poi con l’aiuto dei miei compagni e dei mister sono riuscito a trovare il mio spazio. Per il girone di ritorno, dobbiamo prendere spunto dal lavoro svolto sino ad ora e non prendere la situazione sottogamba. In un contesto simile mi sono sentito apprezzato e riesco sempre a contribuire al clima sereno e affiatato dello spogliatoio. Personalmente spero di continuare a crescere umanamente e sportivamente, soprattutto con l’aiuto dei più grandi.  Sono un vicino di casa di Giovanni Montrone e ciò ci rende più uniti, mi è stato sempre accanto e lo adoro proprio perché è un pazzo (ride, ndr). Seppur il mio ruolo ti chieda una maggiore individualità, tendo molto ad adeguarmi ai sistemi di gioco collettivi, ciò non toglie che migliorando possa distinguermi anche su questo aspetto. Salutare alcuni compagni fa parte dello sport e in particolar modo sono dispiaciuto che Alessandro Marchionna (portiere under) sia andato via, essendo anche mio coetaneo si era creato quel legame vitale per qualsiasi disciplina di gruppo. Ci tengo a porgere i miei più cari auguri di buon anno, ai miei compagni, ai mister e a tutta la società”. 

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