Baricentro basso e attacco rapido: l’Inter studia già la macchina City

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Il miglior attacco contro Onana, il portiere con più clean sheet. E l’incubo Haaland, da schermare anche con… Brozovic

Dai, chi non si è mai divertito con i videogiochi? Chi non ha mai trascorso un pomeriggio a superare avversari, insidie, ostacoli, trappole? Per poi arrivare finalmente, dopo tempo sudore fatica e gran soddisfazione, all’ultimo quadro del gioco. Quello col mostro a sette teste, con la squadra imbattibile davanti e una montagna da scalare che dici “vabbé dai, è stato bello fin qui, ma ora non so proprio da dove iniziare”. Ecco, l’Inter da ieri sera è a questo punto qui. E il mostro si chiama Manchester City. Ma il calcio è come il videogioco, non crediate. C’è tanto di complicato, ma nulla di impossibile. Altrimenti non si spiegherebbe, tanto per dire, l’evoluzione delle quote scommesse intorno alla vincente della Champions League. Al momento dei sorteggi l’Inter che alzava il trofeo pagava mediamente circa 50 volte la posta, con punte anche…

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