AMARCORD- 16 giugno 1985, “Attenzione Ameri evento storico anche qui a Monza: il Lecce è in Serie A”!

1743

di Danilo Sandalo

“Attenzione Ameri evento storico anche qui a Monza: il Lecce è in Serie A!”, con queste parole Ezio Luzzi, il 16 giugno 1985, interveniva alla storica trasmissione radiofonica “Tutto il Calcio minuto per minuto” per annunciare la prima storica promozione in Serie A del Lecce del presidentissimo Franco Jurlano e del Direttore Sportivo Mimmo Cataldo.
Un evento che ancora oggi risuona come un’ eco dalle dolci melodie, che proiettò per la prima volta il Salento alla ribalta dei riflettori nazionali: la provincia sconosciuta, snobbata, dimenticata ora, per forza di cose, doveva essere riconosciuta e presa in considerazione.
Si usciva finalmente da un oblio forzato, con la voglia e l’ orgoglio di dimostrare a tutta l’ Italia ( e anche più) la bellezza e l’ orgoglio di essere salentini.
Artefice di questa promozione fu l’ allenatore Eugenio “Neno” Fascetti, un toscano burbero e sentimentale, che si innamorò subito di Lecce e che, come ebbe modo a dichiarare, aveva capito subito che la squadra quell’ anno avrebbe lottato per la promozione.
Un evento che mandò in delirio la città che in occasione della partita decisiva a Monza, allo stadio “Gino Alfonso Sada” contro i brianzoli, portò nella città lombarda oltre 7000 tifosi salentini a sostenere i giallorossi che in quella giornata pareggiarono per 1-1 dando vita a una delle pagine più belle, emozionanti ed entusiasmanti di tutto il territorio, non solo in ambito calcistico.
Oggi a 38 anni di distanza è giusto ricordare gli “eroi” che contribuirono a fare da apripista a quello che poi sarebbe stato il Lecce negli anni a venire e dare il giusto tributo a coloro che sono stati gli artefici di quelli che sarebbero stati i successi dei giallorossi negli anni a venire.
Molti uomini di quella stagione indimenticabile purtroppo non ci sono più, vittime del tempo che passa inesorabile e a cui non si sfugge, ma le loro gesta sono e rimarranno per sempre dei segni indelebili scolpiti nelle memorie dei tanti leccesi che hanno avuto la fortuna di poter vivere quei momenti.
Uomini veri e veraci, con valori assoluti di cui ancora oggi si tramandano le storie delle loro imprese contornate da aneddoti caratteristici di quella sana e pura follia che rende quasi mistici questi personaggi, come ad esempio fu il Presidente Franco Jurlano, in assoluto il più grande folle, verace, passionale e sognatore proprio perchè fu il primo capace di portare nell’ Olimpo del calcio e alla ribalta della visibilità nazionale un territorio dimenticato a volte anche da Dio, quel “Sud del Sud dei Santi”, come lo definiva Carmelo Bene, a cui non restava che volare (riprendendo la metafora riguardante Giuseppe Desa da Copertino) e che il primo dirigente di quella squadra magnifica permise di spiccare il volo, credendoci come solo un matto avrebbe potuto fare.
E la storia, come tutti abbiamo avuto modo di constatare, gli ha dato ampiamente ragione.

Eugenio Fascetti festeggiato da alcuni tifosi giallorossi subito dopo la promozione in Serie A. Fonte Wikipedia.