Corato, il dominio è sterile, la Virtus fa il massimo con il minimo sforzo: termina 1-2 al Comunale
Il Corato incassa una sconfitta pesante più nel morale che nella classifica, al termine di una gara in cui gli episodi – e qualche ingenuità di troppo – hanno indirizzato il pomeriggio verso la Virtus. I neroverdi, chiamati a dare continuità dopo le ultime uscite, pagano a caro prezzo un approccio timido e una reazione generosa ma poco lucida.
La partita parte su ritmi bassi, con dieci minuti iniziali di studio in cui non accade nulla di rilevante. Al 16’ arriva il primo squillo degli ospiti: respinta corta e centrale della difesa neroverde, Dell’Olio calcia alto e spreca. È però il preludio al vantaggio: al 22’ la Virtus costruisce sulla sinistra, Zinfollino non è impeccabile sulla prima conclusione e sulla ribattuta Dell’Olio, ben appostato, insacca da pochi passi lo 0-1.
Il Corato accusa il colpo ma prova a riorganizzarsi. Al 30’ Calò finisce sul taccuino dell’arbitro; poco dopo i neroverdi sfiorano il pari approfittando di un’uscita difettosa del giovane portiere Quagliarella, ma nessuno trova la deviazione vincente. La squadra di Mastroviti sale di tono, proprio nel suo momento migliore però arriva la doccia fredda del raddoppio: al 35’ la Virtus riparte in tre contro uno e Di Molfetta firma lo 0-2, un passivo pesante per quanto visto fino a quel momento.
Nella ripresa Mastroviti prova a cambiare l’inerzia inserendo Terrone e Petrone per Bagnara e Pirelli. L’avvio è promettente: al 4’ Fanelli sfiora il palo, un minuto più tardi Scardigno calcia fuori misura, ma l’intensità è evidente. Terrone entra subito nel vivo del gioco, anche se il forcing dei neroverdi è spesso frenetico e poco produttivo.
La Virtus, pur abbassando il baricentro, torna a rendersi pericolosa con Di Molfetta, il cui tiro è murato in extremis. Al 25’ ammonito Di Pierro; un minuto dopo Petrone ci prova in acrobazia, conclusione alta. Il Corato occupa stabilmente la metà campo avversaria, ma senza trovare precisione: Fanelli non inquadra la porta su punizione dal limite, Scardigno conclude nuovamente fuori.
Quando la gara sembra incanalata sul doppio vantaggio ospite, al secondo minuto di recupero arriva il guizzo che riaccende almeno l’orgoglio: cross di Frappampina e Terrone, alla prima vera palla giocabile del suo debutto, firma il 1-2 che rende meno amaro il finale.
Il triplice fischio certifica una sconfitta che fa male per come è maturata. Il Corato ha mostrato reazione, ma ha pagato a caro prezzo i blackout difensivi e la scarsa qualità nell’ultimo passaggio. La strada è lunga e il margine per rimettersi in carreggiata c’è, ma serviranno più attenzione e cinismo già dalla prossima trasferta.
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