NICOLAO IN ROSSONERO FINO AL 2024

Il Calcio Foggia 1920 rende noto di aver acquisito, il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Giuseppe Nicolao.
Il terzino rossonero ha firmato un contratto biennale, fino al 30 giugno 2024.
Nicolao, classe 1994 e nato a Nocera Inferiore, torna a vestire la casacca rossonera, in realtà senza averla mai dismessa, avendo calcato il terreno dello Zaccheria nella stagione scorsa da gennaio in poi e risultando uno tra i protagonisti della cavalcata ai playoff.
“Sono molto felice di poter indossare ancora questa gloriosa maglia. Mai pensato di trovare un accordo con un’altra squadra. Forza Foggia”.

Area Comunicazione Calcio Foggia 1920

Fonte: Foggia Calcio Official Site

Guarin, matrimonio in arrivo: proposta sui social alla sua Pauleth

L’ex centrocampista colombiano dell’Inter ha chiesto alla sua compagna di sposarlo con un post pubblicato su Instagram

Fiori d’arancio per Fredy Guarin: l’ex centrocampista colombiano dell’Inter convolerà a nozze con la compagna Pauleth Pastrana. La proposta di matrimonio è sicuramente particolare e tutt’altro che privata! Il tutto, infatti, è stato chiesto con un post pubblicato su Instagram.

[continua a leggere sulla Gazzetta dello Sport ]

Il trenino del Bari è tornato

Frutto di una risalita dalla Serie D che ha riportato i biancorossi nuovamente in cadetteria, arricchendo così il campionato di una piazza storica ed importante come quella pugliese. La storia tra la Bari (come è chiamata la compagine pugliese dai propri tifosi) e la Serie B è ricca di tantissimi momenti di gloria per la tradizione calcistica che i tifosi baresi ricordano sempre con piacere: alla cadetteria, infatti, sono legati campionati e momenti che resteranno impressi per sempre nelle menti e nei cuori dei supporter biancorossi.

Il Bari della stagione 1988 – 1989

Un Bari infarcito di calciatori baresi è pronto a disputare il terzo campionato di Serie B di fila: quella squadra mette in mostra calciatori del calibro di Pietro Maiellaro e Massimo Carrera e a fine stagione la cavalcata in regular season basterà per ottenere poi la promozione in A. Questo successo viene ricordato con piacere perché pone le basi ad un’impresa raggiunta poi l’anno dopo: nel 1990, infatti, il gruppo di Mister Salvemini ottiene il primo, e fin qui unico, successo europeo vincendo la Coppa Mitropa nella finale tutta italiana col Genoa decisa da Perrone.

Il Bari di mister Materazzi

Altro giro, altra promozione: è la stagione 1993-1994 ed i biancorossi, stavolta al secondo tentativo, ritornano in A: è il Bari allenato da Giuseppe Materazzi, guidato in difesa da Lorenzo Amoruso, con il brasiliano Joao Paulo in rosa e trascinato dai gol di Sandro Tovalieri e di Igor Protti. Sarà questa la base per la Serie A dell’anno successivo in cui, grazie all’eclettico colombiano Miguel Angel Guerrero, nella storia del Bari subentra un elemento poi divenuto di cultura popolare nella storia calcistica biancorossa: il trenino.

 

Grazie all’idea di Guerrero, infatti, in ben due occasioni, col Padova e soprattutto col Milan a San Siro, i giocatori del Bari festeggiano una rete accovacciandosi e formando i vagoni di un trenino che gira per una porzione di campo. Quest’esultanza, ironica e tanto cara ai tifosi del Bari, è un filo conduttore tra tutti i tifosi biancorossi, da quelli che hanno assistito dal vivo alle partite, a quelli che hanno conosciuto quella squadra attraverso le varie repliche e i filmati storici.

L’era di Eugenio Fascetti

L’altalena biancorossa, tra trenini, stranieri di livello e Protti capocannoniere in Serie A, prosegue con una retrocessione ed una nuova promozione nel 1997. Sulla panchina c’è un maestro come Eugenio Fascetti ed in campo, al fianco del rientrante Guerrero, viene lanciato un giovanissimo Nicola Ventola.

Dopo aver esordito in Serie A a 16 anni, è nella stagione 1996-1997 che il ragazzo di Grumo Appula realizza il suo sogno più grande: vincere col suo Bari. Il campionato si conclude con una cornice di pubblico trionfante accorsa in massa al San Nicola (58mila spettatori per l’occasione) per la sfida contro il Castel di Sangro. Le reti a fine campionato saranno 10 per un 19enne di belle speranze che attirerà su di sé le attenzioni dell’Inter.

Il Bari degli ultimi anni

Dopo molti campionati in Serie BKT negli anni 2000, il Bari riassapora la gioia di vincere ancora: corre l’anno 2008 ed un giovane allenatore, arrivato in Puglia qualche mese prima, inizia a far conoscere al mondo la propria fame di vittorie. Sulla panchina biancorossa, infatti, viene riconfermato Antonio Conte che si rende protagonista di una stagione incredibile: i Galletti chiudono il campionato al primo posto riconquistando la Serie A 8 anni dopo l’ultima volta.

È il Bari di Gillet, del giovane Andrea Ranocchia e soprattutto di Paulo Vitor Barreto capace di realizzare 23 reti in campionato (una in meno del capocannoniere Tavano). Una squadra che, arricchita da alcuni calciatori in rampa di lancia (come Leonardo Bonucci) ed altri d’esperienza (come Massimo Donati) riesce ad impressionare l’anno dopo in Serie A con Gian Piero Ventura in panchina. Quel Bari, arrivato poi 10° in Serie A, riesce a raccogliere solo pareri favorevoli dalla critica con un gioco arioso, spumeggiante e sempre offensivo caratterizzato dal 4-2-4 di Ventura che trova la sua massima espressione proprio in quella stagione.

Il succitato Barreto, per proseguire la tradizione dei sudamericani a Bari, si rende protagonista nel 2010 di una nuova esultanza “trenino”: il teatro è l’attuale Stadio Diego Armando Maradona col convoglio biancorosso che si esibisce tra i fischi copiosi dei tifosi del Napoli.

I trenini si replicano (De Falco nel 2011, Francesco Caputo nel 2012) ma i campionati di Serie BKT scorrono senza acuti per i biancorossi sino alla stagione 2013-2014: il Bari, guidato dal duo Alberti e Zavettieri e con Guido Angelozzi confermato sulla poltrona di direttore sportivo, inizia il campionato con tantissime incertezze a livello societario. Le incertezze diventano sentenze quando il 10 marzo 2014 l’AS Bari è ufficialmente fallita. Ed è proprio in uno dei momenti più bui della storia recente dei biancorossi che emerge la magia del calcio: il San Nicola, povero e deserto per gran parte del campionato, torna a popolarsi con la città che diventa un tutt’uno con la squadra. I calciatori di quella stagione, divenuti in gran parte iconici, lanciano un hashtag all’alba dell’era digitale: “#compratelabari”.

Inizia una cavalcata incredibile che porta il Bari dalla parte destra della classifica alla zona playoff: l’astronave progettata da Renzo Piano si riempie sempre di più, il 30 aprile 2014 Daniele Sciaudone, uno dei protagonisti di quella stagione, rimette in piedi il trenino per festeggiare la sua rete siglata a Bari.

In città torna l’entusiasmo e quella che passa alla storia come “La meravigliosa stagione fallimentare”, per cui si è spesa tanta letteratura, diventa un passaggio chiave della storia recente del Bari. La stagione vedrà i biancorossi interrompere il proprio sogno a Latina in semifinale playoff ma nessun risultato sportivo cancellerà dalla memoria dei tifosi quei mesi tanto folli quanto stracolmi di passione.

Col nuovo campionato ormai alle porte il Bari spera di scrivere con la Serie BKT l’ennesimo capitolo di una storia incredibile, passionale e ricca di aneddoti.


Fonte: LEGA BTK – legab.it

Milan, dal mercato al ruolo di Adli: le 10 domande di Pioli

Dieci quesiti per l’avvio di stagione: molti saranno risolti in fretta, per alcuni occorrerà un po’ di pazienza…

“Io? Beh, io sono al massimo in termini di entusiasmo e passione”. Stefano Pioli si è descritto così in occasione della prima conferenza stampa stagionale. E anche bello concentrato, a giudicare dalla sgambata del suo Milan che lui ha definito blanda, ma che lui stesso ha diretto piuttosto vigorosamente. Vacanze archiviate, Pioli è già di nuovo perfettamente calato nella parte. On fire, no? Ovviamente la squadra presenta cantieri ovunque e la testa dell’allenatore è abitata da mille domande, com’è normale che sia in questo momento dell’anno. Abbiamo provato a intercettarne dieci.

[continua a leggere sulla Gazzetta dello Sport ]

Il modello vincente del Südtirol

L’unicità della promozione del Südtirol diviene ancor più esaltante incorniciata insieme al primato di unico club del Trentino-Alto Adige a conquistare un posto all’interno della seconda gerarchia del calcio italiano. La stagione del club dell’Alto Adige, seppur in discesa per tutta la parte della stagione grazie ai propri meriti, ma combattuta nel finale e terminata in trionfo solo all’ultima giornata disputata al “Nereo Rocco” contro la Triestina, è stata del tutto trionfale, e appunto storica.
È servita una difesa di ferro, tra le migliori in Europa per performance, per avere la meglio su un Padova competitivo e centrare l’impressionante quota 90 punti.
La squadra allenata da Ivan Javorcic ha subito appena 9 gol, laureandosi come la meno battuta d’Europa. Un risultato che non è frutto di una stagione particolarmente fortunata e positiva, ma che è riflesso della pianificazione degna dei club più blasonati.
Il percorso della società alto-atesina coronato con la promozione parte, però, da molto lontano ed è fondato su due principi: programmazione e senso di appartenenza. Il club, fondato nel 1995 col nome Football Club Südtirol-Alto Adige e diventato FC Südtirol nel 2000 con lo spostamento della sede da Bressanone a Bolzano, ha lanciato nell’ultimo ventennio tanti allenatori di livello (Giovanni Stroppa e Paolo Zanetti sono solo gli esempi più lampanti) ed è stato un porto sicuro per tante tipologie di calciatori: da quelli in cerca di rilancio in stile Cittadella, ai giovani che avevano bisogno di crescere passando per calciatori maturi in cerca di un progetto stabile.
Lo status del club in Serie C è accresciuto di anno in anno (i biancorossi sfiorarono la Serie BKT già nel 2014, perdendo in finale playoff contro la Pro Vercelli), infatti i progressi sportivi sono stati accompagnati da una forte conservazione dell’identità originaria. la presenza di altoatesini tra i calciatori in rosa è stata una costante, mantenuta anche nell’ultima stagione. Oltre al capitano Hannes Fink, che si è ritirato dopo la promozione, altri 4 tesserati hanno solide radici locali: l’esterno destro Fabian Tait, l’attaccante Manuel Fischnaller e due giovani prospetti come il portiere classe 2004 Daniel Theiner e il difensore centrale del 2003 Jonas Heinz, entrambi nativi di Merano.
L’anima sportiva del club è lo specchio di quella dirigenziale, fondata e sviluppatasi sui due stessi cardini.
L’assetto amministrativo della società ha infatti quasi nulla in comune con le logiche del calcio italiano, ma è assimilabile a una public company: il 90% delle quote è infatti suddiviso tra una trentina di soci, tra cui spiccano Hans Krapf (titolare della ditta Duka) e l’azienda Forst. La promozione poi ha avvicinato investitori provenienti dall’esterno della regione, attratti dalla progettualità e dalla grande attenzione ai bilanci.
Per la dirigenza è tuttavia elemento di grande importanza l’identità autoctona e il fatto che ben 32 soci siano sudtirolesi lo dimostra. Nella frastagliata realtà dell’Alto Adige spicca anche un esempio di vero e proprio azionariato popolare: l’1% delle quote societarie è detenuta dall’Associazione Sportiva Sudtirol, che permette a tutti gli appassionati di diventare soci per una quota di 50 euro annuali. Ben 800 tifosi hanno scelto di aderirvi e nel CDA del club è presente un membro di essi in qualità di rappresentante.
Le politiche economiche della proprietà prevedono un tetto massimo per gli stipendi che nel 2022 si ferma a 100.000 euro annui e soprattutto una seria scelta di puntare sulla crescita dei ragazzi. Lo statuto del Südtirol prevede infatti che il 30% del budget stanziato annualmente sia dedicato alla gestione giovanile.
Esistono tanti modi per fare calcio, ma alcuni spiccano per sostenibilità. In compagnia dello stupefacente Cittadella, il Südtirol si candida a diventare un polo di virtuosismo aziendale nel panorama sportivo italiano.
I riflettori che saranno puntati sulla squadra ora allenata da Lamberto Zauli non daranno soltanto lustro a un’intera area di paese che per troppo tempo è stata estranea alle dinamiche calcistiche, ma risalteranno quanto di trasparente, organizzato e meticoloso ci sia dietro i risultati ottenuti.
Perché il Südtirol non si limita ad essere un modello sano, ma si è rivelato un progetto profondamente vincente.


Fonte: LEGA BTK – legab.it

Milan Primavera, Abate è il nuovo tecnico

L’ex difensore promosso dall’Under 16, che ha portato fino alla finale scudetto (persa con la Roma) alla sua prima esperienza da allenatore

Ignazio Abate è il nuovo allenatore del Milan Primavera. Il club ha ufficializzato oggi la promozione dell’ex difensore che la scorsa stagione, alla sua prima avventura in panchina, ha portato l’Under 16 fino alla finale scudetto, persa contro la Roma ai tempi supplementari.

Valutazioni

—  

Il nome di Abate in realtà fino a mesi fa non era di attualità per la Primavera. Poi il vento è cambiato, dapprima con l’esonero di Giunti (con panchina affidata ad interim a Terni) e poi con il bel percorso di Ignazio con gli Under 16. A quel punto le valutazioni del club – e anche quelle del diretto interessato – sono cambiate, fino all’accordo ufficializzato oggi: “AC Milan comunica di aver affidato la guida tecnica della formazione Primavera maschile a Ignazio Abate. Abate, cresciuto nel vivaio rossonero, ha iniziato la…

[continua a leggere sulla Gazzetta dello Sport ]

Udinese | Le prime parole di Sottil: ”Bellissimo tornare da allenatore”

Nel corso della sua presentazione ufficiale, il nuovo mister bianconero ha toccato vari temi caldi riguardo la situazione attuale del club

Lunedì 4 Luglio 2022, su Udinese TV è andata in scena la presentazione del nuovo mister bianconero, Andrea Sottil. Nella sua prima conferenza da allenatore del club friulano, il 44enne piemontese ha toccato varie tematiche calde dell’attuale situazione del club, con un ampio focus sulle trattative in entrata e in uscita. Non perdiamoci in chiacchiere e scendiamo nei dettagli delle parole dette da mister Sottil.

Il nuovo tecnico dell’Udinese ha esordito parlando del suo ritorno in bianconero:

Uno dei temi caldi della conferenza stampa è stato anche il mercato, sia quello in entrata che in uscita:

Inoltre, Sottil ha svelato anche quelli che saranno gli obiettivi stagionali dell’Udinese:

Il mister bianconero si è così espresso riguardo i prossimi impegni:

Conclude mandando un messaggio ai tifosi e parlando della spinta che può dare la Dacia Arena

[continua a leggere sulla Gazzetta dello Sport ]