Vlahovic non si rialza: nervi tesi e zero gol da 4 partite
Il momento no del serbo, come tutta la squadra: segna una rete ogni 531 minuti. Col Monza un solo tiro in porta e uno fuori
Il giorno in cui Dusan Vlahovic si presentò al calcio italiano c’era il Monza dall’altra parte della barricata e lui, giovane 19enne a cui Vincenzo Montella concesse appena 16 minuti nel terzo turno di Coppa Italia, li utilizzò per fare una doppietta e servire a Federico Chiesa — che poi avrebbe ritrovato alla Juventus — l’assist per il 3-1. Furono i suoi primi gol in mezzo ai grandi, preludio di una stagione che chiuse con 8 centri, fu una di quelle serate che non si dimenticano. Stavolta il Monza non gli ha portato altrettanta fortuna, perché DV9 è rimasto impantanato come tutta la Juventus nella melma che ultimamente limita pesantemente la libertà di pensiero e di movimento. Vlahovic era un rapace dell’area di rigore, famelico e insaziabile, adesso sembra un uccellino spaurito…
Milinkovic da record: presenza 303, entra nella top 10 della storia della Lazio
Il Sergente scrive ancora la storia della squadra biancoceleste: presenza fondamentale che permette l’aggancio a Mauri nella top 10 di sempre
Entra in campo e in meno di dieci minuti serve il quinto assist della sua stagione, ovviamente come sempre per Immobile. È il ventiquattresimo assist dalla stagione 2016/2017 quello del Sergente per il capitano della Lazio. Numeri mostruosi, che basterebbero a giustificare il rendimento assoluto di un buon centrocampista e non quello nei confronti di un solo giocatore. Ha iniziato così il campionato Sergej Milinkovic-Savic: continuando a servire assist e aggiungendo poi il gol purtroppo ininfluente giovedì sera contro il Midtjylland. Ma oggi a far parlare non sono le sue meraviglie in mezzo al campo o i suoi numeri tra gol e assist, che lo rendono il più prolifico centrocampista della storia biancoceleste.
Oggi, per scrivere un pezzo di storia, al Sergente della Lazio è bastato soltanto indossare gli scarpini e scendere in campo per…
Juve, quante crepe: Di Maria, nessun leader, Allegri solo e confuso
L’a.d. Arrivabene l’ha confermato prima del ko, però il tecnico è sempre più distante da squadra e club: giocatori sfiduciati, dirigenti perplessi
Massimiliano Allegri in fondo è un uomo fortunato, perché la blindatura è arrivata prima che il Monza infliggesse alla Juventus la prima sconfitta stagionale in campionato.